E’ un film di bilanci e trasformazioni Il paradiso del pavone, terza prova dietro la macchina da presa di Laura Bispuri dopo Vergine giurata e Figlia mia. Presentato in anteprima all’ultima Mostra d’Arte cinematografica di Venezia (in concorso ad Orizzonti), il nuovo film della regista romana è un viaggio intimo sulle fragilità umane all’interno di una famiglia allargata riunita per il compleanno dell’anziana Nena (una magnifica Dominique Sanda).
Accompagnati da un vento caldo invernale che apre il film e indirizza al cambiamento, ecco arrivare nella casa del litorale romano- dove la donne vive col marito (Carlo Cerciello) e la fedele domestica (Maddalena Crippa) con la figlia che non parla (Ludovica Alvazzi Del Frate)- gli ospiti alla spicciolata. I figli (Leonardo Lidi e Maya Sansa), una nuora (Alba Rohrwacher, presente in tutti i film della Bispuri), un ex genero (Fabrizio Ferracane) con la sua nuova compagna (Tihana Lazovic), una cugina (Yile Yara Vianello) e la nipote Alma (Carolina Michelangeli) col suo meraviglioso e ingombrante pavone del titolo.
Saluti e rituali, dentini caduti e voglie sulla schiena, prestiti matrimoniali e segreti tenuti nascosti da una vita in attesa di un pranzo che non arriverà mai. Perché nel frattempo quel pavone variopinto si innamora di una colombetta dipinta su un quadro e sogna un amore impossibile mentre ruoli e bisogni di quella famiglia sfumano nelle riflessioni sul senso profondo della vita e sulla sua imprevedibilità.
Genere cinematografico consolidato quello delle reunion familiari codifica il senso di un cinema strutturato su dialoghi e personaggi che intrecciano le proprie storie. Succede anche ne Il paradiso del pavone, che tra qualche simbolismo di troppo e un’aria sin troppo grave nella prima parte, vive delle magnifiche interpretazioni di un cast affiatato e naturale.
Con la Bispuri che insiste su dettagli e primissimi piani che incidono le parole e gli stati d’animo nella carne di uomini e donne insoddisfatti. C’è chi rincorre un vecchio amore facendo finta di aver messo nel cassetto i sentimenti passati (magnifico il duetto Sansa-Ferracane dietro la porta) e chi, dopo una malattia, cerca di riprendere il proprio posto in famiglia; c’è chi, per amore, ha tollerato 40 anni di tradimenti e chi vorrebbe finalmente essere preso in considerazione.
E mentre c’è chi si domanda come sarebbe vivere in crociera sul mare o lasciare la propria città per una nuova vita ecco che a farla da padrone irrompe il silenzio e il guardarsi allo specchio attraverso un dolore riflesso.
Trattenuto, mai retorico e multi generazionale, Il paradiso del pavone- scritto dalla Bispuri con Silvana Tamma- è accordato sul filo rosso della sensibilità con misura e partecipazione emotiva. Nulla di nuovo ma ben fatto e lo Scola de La famiglia a fare da guida spirituale.
In sala dal 18 giugno distribuito da Nexo Digital