Un amore lungo 20 anni. Immaginato, vissuto e rimpianto, col caso che diventa destino e una serie di malattie in agguato. Dopo Perfetti sconosciuti, Paolo Genovese in Supereroi tenta la riabilitazione della coppia in una sfida sentimentale contro il tempo che passa e le abitudini che soffocano gli istinti.
Anna e Marco, come in un vecchio brano di Lucio Dalla (ma nel film si ascolta piuttosto un Disperato erotico stomp). Lei (Jasmine Trinca) è una fumettista irrequieta e senza regole, lui (Alessandro Borghi) un professore di fisica timido e gentile.
Si incontrano un giorno sotto i portici di via Blera a Milano al riparo da una pioggia battente (con lui che teorizza del fattore inzuppamento) e prende l’avvio una storia che viaggia (spesso confusamente) avanti e indietro nel tempo (E’ un illusione teorizzava Einstein) tra incontri e tradimenti, promesse di matrimonio e viaggi (Ponza, Lucca, Marrakech, Copenaghen), cene conviviali (Vinicio Marchioni e Linda Caridi giocano con loro all’Allegro chirurgo), madri distratte dal palcoscenico (Elena Sofia Ricci) e figli in arrivo. Con le leggi della dinamiche e quelle del cuore che si incrociano in un gioco di attrazioni e repulsioni non sempre convincente.
Colpa di spiegoni inopportuni, di massime scolpite (La malattia è pazzia, la sanità borghese dice Greta Scarano nei panni della ex di Marco) e di una immedesimazione realistica che resta sospesa tra dialoghi ripetitivi e una mancata alchimia tra i due protagonisti. Con la Trinca meglio, soprattutto nell’ultima parte, di un Borghi mai così dimesso e fuori ruolo.
Scritto dal regista romano con Rolando Ravello e Paolo Costella, Supereroi (che è anche il titolo del bel pezzo di Ultimo che arriva sui titoli di coda) arriva in sala a due anni dalle riprese sulla scia di molti film del genere (l’ultimo visto è Promises con Favino ma il migliore resta Un amore di Tavarelli).
Con le missioni come ostacoli da superare che diventano il soggetto di un fumetto da condividere e le prove da sopportare il tortuoso viaggio verso la (im)possibile felicità. Emozionante il finale, che riscatta solo in parte il deludente andamento generale.
In sala il 23 dicembre distribuito da Medusa