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lunedì 11 ottobre 2021
di Claudio Fontanini
MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Un inno alla diversità con Accorsi e la Leone in bilico sul mondo
Ci sono film che arrivano in sala al momento giusto e sono vere e proprie boccate di ossigeno in tempi di conformismo, politicamente corretto e controllo totale. E’ il caso di questo Marilyn ha gli occhi neri di Simone Godano, inno alla diversità ed elogio alla follia con protagonisti due personaggi alla ricerca del proprio posto nella società
Ci sono film che arrivano in sala al momento giusto e sono vere e proprie boccate di ossigeno in tempi di conformismo, politicamente corretto e controllo totale. E’ il caso di questo Marilyn ha gli occhi neri di Simone Godano, inno alla diversità ed elogio alla follia con protagonisti due personaggi alla ricerca del proprio posto nella società. 

Lei, Clara (una strepitosa Miriam Leone che si candida sin d’ora al David) è una bugiarda cronica e caotica che s’immagina una vita di attrice e vive in solitaria dopo un incidente domestico (dice lei…) che ha fatto allontanare il marito. Lui, Diego (Stefano Accorsi in una delle sue migliori interpretazioni) è il suo esatto opposto: razionale ma pieno di tic e nevrosi che lo conducono a repentini scatti d’ira e lo costringono a vedere poco la figlia avuta dalla ex moglie. 

Si ritroveranno in un centro diurno per il rehab di persone disturbate (lo psicologo è Thomas Trabassi) e impareranno a poco a poco a mettere insieme i pezzi mancanti di vite al limite
Contornati da uno stuolo di comprimari che fanno colore e calore (il modello è Si può fare di Manfredonia), Clara e Diego accompagnano lo spettatore per mano in una direzione ostinata e contraria dove slanci generosi e dolore trovano conforto e riparo nella dimensione più intima e privata. Perché chi sta male fa paura e persino la stanchezza può venire scambiata per pazzia in un mondo dove essere normali significa soltanto essere di più. 

Tra sedute di gruppo e attacchi di panico, violazioni di domicilio e foto geniali da marketing, stanze allagate, un ristorante misterioso e fughe notturne in un campo di baseball, il terzo film di Godano dopo Moglie e marito e Croce e delizia (alla sceneggiatura sempre Giulia Steigerwalt) gioca con vari generi con sensibilità e ironia partecipata. 

Mai banale e documentato (lo spunto narrativo si basa su un vero fatto di cronaca avvenuto a Londra) Marilyn ha gli occhi neri, prodotto da Matteo Rovere (una garanzia di successo) e film di chiusura al Bari Film Festival, ha il pregio di presentare una coppia di attori affiatati in abiti mai visti

Era facile scadere nel tipologico o, peggio, nella galleria dei diversi da esibire e invece Accorsi e la Leone danno umanità, spessore e vitalità ad una coppia di personaggi in bilico sul mondo. Due invisibili (E’ brutto quando non ti vedono dice Diego) che scoprono come anche aceto balsamico e cioccolata possono stare ben insieme. Magari basta assaggiare. Dovremmo farlo tutti. 

     
In sala dal 14 ottobre distribuito da 01  


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