Alla prestigiosa Feltrinelli di viale Marconi 190, oggi alle h 18, il giornalista Leonardo Jatterelli presenterà il suo giallo metropolitano "Lo Sgarro - Rocco Sigaro e il delittaccio della Garbatella" (208 pp 15 euro), vero fenomeno metropolitano edito da Ned Edizioni
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Un volume atipico - terzo titolo della casa editrice indipendente guidata da Pier Paolo Mocci - che tanto successo ha raccolto nell’arco di un anno dall’uscita nel suo tour in giro per Roma. Presentato già in centri sociali, locali, e luoghi alternativi e popolari, oggi il libro viene presentato in via ufficiale da La Feltrinelli - che lo distribuisce in tutte le sue sedi romane, nazionali e sul web - uscendo così dai confini underground per entrare nel grande circuito distributivo.
Un fatto insolito ha spiegato la stessa La Feltrinelli, motivata dalal grande richiesta di pubblico che in questi mesi è stata letteralmente conquistata dalle pagine del romanzo. E la Feltrinelli lo rilancia, con una nuova ristampa e nuova veste grafica, ribatezzandone l’uscita. Completano il volume un testo critico di Renato Minore e un’appendice di fotografie in bianco e nero di Marco Rocchi sul quartiere romano della Garbatella.
Elogiato come il giallo metropolitano degli ultimi tempi, Lo Sgarro è un noir fortemente caratterizzato dalla sua ambientazione popolare in una Roma segreta e magica, ricca di luoghi evocativi: strade, vicoli, piazze, fontanelle della Garbatella diventano un luogo evocativo e che permettono di conservare l’ultimo baluardo di romanità. Un giallo dall’animo popolare, con spunti da commedia all’italiana, con personaggi solo apparentemente grotteschi ma, di fatto, poetiche trasposizioni di caratteri tratti dalla realtà.
“Lo Sgarro è il mio atto d’amore nei confronti di un quartiere, la Garbatella, dove vivo da oltre 25 anni, che ti regala ancora la voglia di essere romano”, racconta l’autore Leonardo Jattarelli, cronista del Messaggero. “Nel macrocosmo di una metropoli come Roma, questo antico rione è una sorta di album di emozioni e ricordi, profumi e immagini che appartengono ad una romanità perduta. Qui la gente è ancora autentica, qui la gente si chiama popolo. Chi è Rocco Sigaro? E’ un antieroe, non somiglia a nessun detective o poliziotto della tradizione noir".
"E’ un uomo in cerca della verità, dell’onestà. Uno “normale”, che prende benzodiazepine per gli attacchi di panico. L’ispirazione dei personaggi è sicuramente anche figlia di un certo cinema italiano. Personaggi a forti tinte romane come Pompa, Pesciolino, Tinta, Mariuccio, sono maschere di una Roma in via d’estinzione osservata nei film di Scola, Steno e del primo Pasolini”. |