Un dramma esistenziale, intimista, tra solitudine e angoscia, disagio e depressione, attraverso una storia d’amore particolare, ovvero della riscoperta della voglia di vivere di un uomo anziano attraverso un amore platonico, di un’amicizia oltre i confini, che però non hanno niente a che fare col sesso e la seduzione, ma con una delle tante facce dell’amore, appunto. Nella selezione
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Un dramma esistenziale, intimista, tra solitudine e angoscia, disagio e depressione, attraverso una storia d’amore particolare, ovvero della riscoperta della voglia di vivere di un uomo anziano attraverso un amore platonico, di un’amicizia oltre i confini, che però non hanno niente a che fare col sesso e la seduzione, ma con una delle tante facce dell’amore, appunto. Nella selezione ufficiale del Festival del Film di Locarno 2013, Mister Morgan, tratto dal romanzo La douceur assassine della Françoise Dorner (Editions Albin Michel), è sceneggiato e diretto con eleganza dalla tedesca Sandra Nettelbeck, non dimenticata regista del ‘delizioso’ Ricette d’amore con Sergio Castellitto e Martina Gedek, oggetto di un remake hollywoodiano.
E il film – coproduzione tra Belgio e Germania - poggia gran parte su un protagonista d’eccezione quale il due volte premio Oscar Michael Caine assecondato da un’ottima spalla come Clémence Poesy, già vista e apprezzata nella saga di Harry Potter (Il calice di fuoco e I doni della morte) oltreché In Bruges. Tra loro c’è una rara alchimia. E’ la storia dolce-amara dell’anziano e solitario vedovo americano a Parigi, Matthew Morgan, ex professore sull’orlo suicidio che l’incontro casuale con una giovane bella e vivace, gli fa ritrovare la voglia di vivere. Infatti, totalmente conquistato dalla disarmante vitalità e dall’ottimismo di Pauline, il vecchio Matt ridiventa un improbabile studente di vita e di ballo, già perché lei insegna in una scuola di ballo.
Tra loro nasce pian piano un affetto reciproco fatto di passeggiate per la metropoli, pranzi al parco e scampagnate fuori città. E la strana coppia, in bilico tra padre e figlia, riscopre un’amicizia che va al di là delle regole e dei luoghi comuni. Sarà questa sua ritrovata fiducia negli affetti di Matthew a insospettire i figli Miles (Justin Kirk) e Karen (Gilliam Armstrong) che tenteranno di riportare a casa negli Usa il genitore, e a tentare di incrinare col pregiudizio e la diffidenza un rapporto cresciuto nel conforto della compagnia – anche la ragazza non ha rapporti stabili né una vera famiglia -, nel piacere del romanticismo e sull’idea di un nuovo tipo di famiglia.
Alla fine, lo stesso Miles finirà per riallacciare un vero rapporto col padre e, in un certo senso, a sconvolgere la propria esistenza. Proprio in conclusione, purtroppo, la pellicola si dimostra un pochino approssimativa, persino superficiale, nella soluzione del rapporto padre-figlio, ma nel complesso siamo di fronte ad un’opera che per tre quarti coinvolge, commuove e invita a riflettere sull’indifferenza e sulla solitudine a cui costringe la società contemporanea, e non solo gli anziani. Nel cast, di questo dramedy, sorta di commedia europea, girata in inglese a Parigi, anche Michéle Goddet (Madame Dune), Jane Alexander (Joan Morgan) e Anne Alvaro (Colette Lery). Nelle sale dal 10 aprile distribuito da Officine Ubu
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