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martedì 7 marzo 2006
Tornano “Gli Angeli sopra Roma”
L’XIma edizione prende il via domani all’Auditorium Conciliazione con la famosissima Fura dels Baus
Il Festival apre domani 8 marzo con il nuovo spettacolo della compagnia catalana di teatro d’avanguardia tra le più note al mondo, La Fura dels Baus, in "La Metamorfosi", liberamente tratto dalla celebre opera di Kafka, proposto nella splendida versione furera per quattro serate, alle ore 21.00, all’Auditorium della Conciliazione. La Fura dels Baus, nata negli anni ’70, è divenuta ormai un cult ed ha acquisito una grandissima popolarità in tutto il mondo grazie al suo forte linguaggio teatrale e a scenografie e musiche di grande impatto visivo ed emotivo.

Il Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali, in collaborazione con l’Associazione Arte in Comune, realizza dall’8 al 20 marzo l’undicesima edizione del Festival Gli Angeli sopra Roma, che dal 1996 ha visto la partecipazione di tanti artisti di livello internazionale.
In questa edizione teatro, danza, cinema e musica si incontrano e si fondono in spettacoli di grande interesse. “E ancora una volta - come dichiara l’Assessore Gianni Borgna - si rinnoverà l’incontro tra classicismo e nuove forme di sperimentazione, una fusione tra culture e linguaggi diversi che genera grandi emozioni nel pubblico romano”.

Il Festival apre domani 8 marzo con il nuovo spettacolo della compagnia catalana di teatro d’avanguardia tra le più note al mondo, La Fura dels Baus, in La Metamorfosi, liberamente tratto dalla celebre opera di Kafka, proposto nella splendida versione furera per quattro serate, alle ore 21.00, all’Auditorium della Conciliazione.
La Fura dels Baus, nata negli anni ’70, è divenuta ormai un cult ed ha acquisito una grandissima popolarità in tutto il mondo grazie al suo forte linguaggio teatrale e a scenografie e musiche di grande impatto visivo ed emotivo.
La Metamorfosi proposta da La Fura dels Baus, rispetta la struttura interna del testo, mantiene i personaggi e i tratti fondamentali della storia originale. Per la trasposizione teatrale al racconto di Kafka, nella traduzione di Borges, sono stati aggiunti nuovi testi. I personaggi principali si esibiscono dal vivo e su immagini registrate, altri personaggi vengono proiettati su un grande schermo. Sul palco un cubo trasparente di 4 metri diventa metafora della condizione esistenziale. Integrato nella scena, il cubo consente un gioco simbolico tra ciò che accade all’interno e quello che succede all’esterno dello stesso, stabilendo un gioco di opposti tra realtà e sogno, vita e pensieri. Alcune mini-telecamere distribuite all’interno e all’esterno del cubo permettono di ingrandire i dettagli dell’azione e proiettarli mentre si svolgono.
La colonna sonora della rappresentazione crea volutamente  un contrasto tra la musica elettronica composta per l’occasione e un registro basato su pezzi classici per violino. Suoni e rumori di  ambienti naturali e cittadini creano atmosfere complementari. E La Metamorfosi di Kafka diventa il punto di partenza per analizzare le ansie dell’uomo del XXI secolo e la nostra paura della solitudine.

Il Festival prosegue il 18 marzo alle ore 21.00, all’Aula Magna dell’Università Roma3 di Via Ostiense 236 con uno spettacolo, in prima nazionale che unisce Que Viva Mexico! - capolavoro incompiuto del grande Sergej Eisenstein, il celebre regista della Corazzata Potëmkin - e il gruppo NLF3, tra i principali rappresentanti della scena musicale elettro acustica francese, che accompagna il film con l’esecuzione live della colonna sonora.
Il progetto è coprodotto dalla Fondation Cartier pour l’Art Contemporain,  il Musée d’Art Moderne de Lille e  il Printemps de Septembre Contemporary Art Festival.
Il kolossal è una delle pellicole non concluse più famose della storia del cinema, ripercorre la vita degli indios messicani e fu commissionato al grande regista russo dal novelliere Upton Sinclair.
Quarantadue ore di girato, tra il 1930 e il ’32, per un’ opera monumentale che Eisenstein non riuscì a portare a compimento a causa dei contrasti con Sinclair ed il produttore. Fu il suo fedele assistente Gregori Alexandrov (dopo la morte di Eisenstein nel 1948) a montare nel 1973 il lavoro, in una versione vicina alle intenzioni del regista e il film vide finalmente la luce.

Quattro episodi, più un prologo ed un epilogo: Sandunga, Fiesta, Maguey, Soldadera. Novanta minuti con testimonianze intense ed inedite di un periodo ancora oggi poco conosciuto della storia messicana. Il resto di quello sterminato materiale, fu utilizzato da altri, con diversi montaggi.  
Il gruppo NLF3, composto da Nicolas Laureau (Fender Rhodes, electric guitar, synthetizers), Ludovic Morillon (drums, guitar) e Fabrice Laureau (bass, synthetizers), fonde generi musicali diversi, dal jazz al rock sperimentale passando per sonorità elettroniche fino all’improvvisazione di musiche live su proiezioni di film sperimentali. Nel 2003 pubblicano il secondo album Viva! - considerato dalla critica uno dei migliori album dell’anno - un lavoro di grande ricerca strumentale, che fonde rock psichedelico, afro-jazz e musica elettronica. Dalla colonna sonora composta per il film Que Viva Mexico! è tratto il loro terzo album Music For Que Viva Mexico!

Infine, il Festival chiude il 20 marzo alle ore 21.00 presso la Cappa Mazzoniana della Stazione Termini con il concerto in prima nazionale, realizzato in collaborazione con Grandi Stazioni SpA, Tributo a Compay Segundo, da parte della sua storica Orchestra Banda Municipal de Santiago de Cuba, di cui faceva parte. Compay Segundo - cantautore, polistrumentista e star del Buena Vista Social Club, ma anche torcedor fino a 70 anni - è una leggenda e rappresenta un secolo di storia della musica cubana. Ha infatti suonato per circa 80 anni conquistando la meritata celebrità solo in tarda età, quando nel 1997 uscirono l’album, vincitore di un Grammy Award, di Ry Cooder e il celebre film di Wim Wenders, Buena Vista Social Club
Francisco Maximo Repilado Muñoz, in arte Compay Segundo, si è esibito nei più importanti palcoscenici del mondo, ha inciso nove dischi e duettato con stelle internazionali come Cesaria Evora, Charles Aznavour e l’attore Antonio Banderas.
L’Orchestra Banda Municipal de Santiago de Cuba, celebre in tutto il mondo per le sue interpretazioni, racconta gran parte della storia della musica cubana, dai danzònes fino alle congas, habaneras e sones e riadatta antiche composizioni dei maestri della trova, del son e della cancion, per un repertorio da Big Band. E’ diretta dal 1974 dal Maestro Alcides Castillo Penalver e si avvale della partecipazione di bravissimi solisti come il trombettista Thomas Brown.

Per i quattro spettacoli all’Auditorium della Conciliazione
Costo biglietti
: € 30 – 25 – 20  – 15 + prevendita
Prevendite: circuito Box Office Lazio - Green Ticket Call Center: 899 500 055
Info Line: 06.4827403 - 06.4744776 www.greenticket.it  www.murcianoiniziative.com

Per gli altri spettacoli del Festival: ingresso a inviti fino a esaurimento posti – info tel. 0644251794


Links correlati
http://www.auditoriumconciliazione.it
 
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Foto dall’Ufficio Stampa

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