Dolente, affannato, malinconico. E’ il Maigret crepuscolare di Gerard Depardieu nella versione cinematografica di Patrice Leconte. Adottare non adattare dice il regista parigino nella sua dichiarazione d’intenti trasportando dalla carta allo schermo Maigret e la giovane morta, il romanzo del 1954 di Georges Simenon.
Classico ma non polveroso, accuratissimo nella ricostruzione d’epoca e interpretato da un gigante nato per il ruolo (Maigret era enorme e di ossatura robusta scrive lo scrittore francese nella prima storia di Maigret), il film di Leconte vede il commissario alle prese col caso di una giovane morta accoltellata e imbottita d’alcool con indosso un bellissimo abito da sera firmato del ‘37.
La giusta distanza per cercare di capire gli eventi, una corazza psicologica, dettagli rivelatori e certezze che crollano. Con Maigret che a inizio film si vede vietare ad una visita medica il piacere della pipa (Ha smesso di fumare, come si sente? Nudo risponde ad un collega) e della tavola.
L’indagine di un sopravvissuto alla vita che indaga negli ambienti delle ragazze di provincia arrivate a Parigi in cerca di successo e soldi facili. Mentre il rapporto con Betty (Jade Labeste), la giovane ex coinquilina della vittima, rianima il fantasma della figlia morta del commissario 20 anni prima avvicinando l’attore francese a Simenon (Guillame, il primogenito di Depardieu è morto per un’infezione nel 2008 a 37 anni mentre Marie-Jo l’unica figlia femmina dello scrittore si è suicidata nel 1978) in un curioso gioco di rimandi tra scena e vita che è un po’ il cuore di questo film che è un’indagine psicologica più che poliziesca.
Tra interrogatori sulle panchine e effetti personali lasciati come caparre, esche e feticismi, obitori e ville, pasticche di laudano e muri di silenzio, si assiste alla rianimazione di un personaggio capace di scavare sotto la superficie delle cose (Non credo a niente, non mi fido di ciò che è ovvio) per mettere insieme i tasselli di un incidente camuffato da omicidio (Di solito avviene il contrario…). Chi è abituato ai ritmi e ai tempi delle indagini stile serie televisive rimarrà deluso. Gli amanti del cinema ringraziano.
In sala dal 15 settembre distribuito da Adler