James Bond punto e capo. L’addio al personaggio di Daniel Craig, al quinto 007 in 15 anni, fa il paio con una sorta di bilancio esistenziale di uno dei personaggi più amati della storia del cinema.
Venticinquesimo capitolo della saga, No time to die è la solita passeggiata in giro per il mondo (location in Giamaica, Isole Faroe e scozzesi, Norvegia, Matera e Gravina di Puglia) condita da azione e sentimenti mai così presenti in un film dell’agente segreto più famoso del mondo.
Si comincia con un bellissimo prologo con madre e figlia (da grande sarà Lea Seydoux) attaccate da un misterioso killer mascherato e ci si tuffa nei consueti titoli di testa animati accompagnati dalle note dell’omonima e splendida canzone di Billie Eilish per poi scoprire un Bond in versione vacanza romantica.
Ma finché ci si guarda le spalle il passato non muore e allora il film diretto dall’americano Cary Fukunaga riporta in azione lo 007 in esilio volontario alla ricerca del cattivo di turno. Che stavolta veste i panni di Lyutsifer Safin (Rami Malek), uno che ha avuto un’infanzia segnata dal dolore e ora riprogramma col Dna bio robot mentre custodisce un tesoro tossico che potrebbe distruggere l’umanità.
Tra segreti da bruciare e vecchi nemici coi quali forse collaborare (Christoph Waltz nei panni di Blofeld), aerei invisibili e un vecchio progetto destinato ad altri usi che finisce in mani sbagliate, occhi bionici e navi affondate con un carico di ricordi, giardini avvelenati dalla diossina e dilemmi filosofici (Il libero arbitrio? Le persone vogliono l’oblio…) No time to die rivela inaspettate paternità e mette al centro della scena un Dio invisibile che si insinua sotto la pelle (vi ricorda qualcosa?).
Perché le infezioni, dell’anima e del corpo, sono uno dei temi centrali di questa estenuante (2h43’) e pirotecnica avventura di un Bond che si dichiara per la prima volta pentito in amore e deve fronteggiare, come gli ricorda il capo dell’MI-6 Ralph Fiennes, nemici invisibili che fluttuano nell’etere. Perché oggi è difficile distinguere male, cattivi ed eroi ma alla fine, per ritrovare il mito, basterà raccontare una vecchia storia a chi non c’era…
In sala dal 30 settembre distribuito da Universal Pictures