Emma Stone come la folle e disfunzionale supercriminale di Margot Robbie in Suicide Squad. Succede in questo coloratissimo e sfrenato Crudelia che racconta gli esordi ribelli di una delle antagoniste più celebri del mondo del cinema.
Ambientato durante la rivoluzione punk rock nella Londra degli anni Settanta, il film di Craig Gillespie segue la trasformazione di un personaggio che sboccia come una falena da un baco da seta (e il riferimento non è casuale…). Da giovane talentuosa e anticonformista rimasta orfana a eccentrica stilista che combatte a colpi di spettacolari invenzioni sceniche il potere consolidato della Baronessa von Hellman (Emma Thompson), la direttrice della casa di moda più famosa al mondo.
Fino alla rivelazione finale che riporta l’ossessione delle pellicce di dalmata ai cuccioli dell’originale (il film è basato sul romanzo di Dodie Smith degli anni ’50 trasposto sullo schermo nel film d’animazione Disney del ’61).
E’ un viaggio di conquista, personale e sociale, quello di Estella (TipperSeifert-Cleveland) adottata nella sua adolescenza da due ladruncoli dal cuore d’oro (JoeMacDonald e Ziggy Gardner) per una vita criminale per le strade londinesi.
Lei cuce e organizza una brillante serie di travestimenti e loro rubano materialmente ma la vera ossessione di quella occhialuta e sottovalutata ragazzina è diventare famosa con le sue creazioni e l’occasione arriva con la casuale conoscenza con la perfida e vanesia stilista. Inizia da qui, con l’entrata in scena di una prodigiosa Emma Stone in doppia veste quella che si rivela una vera e propria scalata al successo da portare a termine ad ogni costo.
C’è di mezzo un vecchio e prezioso cimelio di famiglia da sfoggiare al collo e una madre da vendicare uccisa dai dalmata. Tra fette di banana sulle guance e feste di compleanno (sulla torta rubata c’è il nome di un’altra …), rivelazioni e insegnamenti cinici (Hai l’istinto omicida? E’ questo il dilemma…dice la Baronessa a Estella in procinto di diventare Crudelia), letture adoranti, un misterioso valletto (Mark Strong) e gran galà (tre, un po’ troppi) il film del regista di Tonya è una festa per gli occhi.
Acconciature, trucco, scenografie e costumi da Oscar fanno di questo riuscito live action un folle ritratto all’insegna dell’eccesso (Normale? E’ l’insulto più crudele… dice la protagonista). Una pellicola che è un inno all’istinto creativo e alla sua spettacolarizzazione in un tripudio di effetti e colori che non nascondono la strepitosa performance artistica di una Emma Stone in stato di grazia.
Il suo arrivo al ballo in bianco e nero e la sua trasformazione avvolta in un abito rosso sangue vale da sola il prezzo del biglietto. Dopo il remake live action Disney del 1996 e il relativo sequel uscito nel 2000, la migliore Cruella de Vil apparsa in questi anni sullo schermo. E in quella minacciosa dichiarazione d’intenti finale (Ho molto da vendicare, riscattare e distruggere) viene voglia di seguirla ancora.
Colonna sonora eterogenea e da urlo che spazia da Doris Day ai Doors, da Nina Simone ai Supertramp fino ai Queen e nel cast delle voci della versione italiana ci sono anche Damiano David e Victoria De Angelis dei Maneskin.
In sala dal 26 maggio e dal 28 maggio in streaming su Disney+ con accesso Vip