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lunedì 16 aprile 2018
di Cristina Giovannini
L’amore secondo Isabelle
Una donna che è tutte le donne alla ricerca del vero amore
Quanto aspettative deluse si portano dietro la speranza e l’attesa dell’amore e quanta fatica rialzarsi ogni volta per rimettersi in gioco!
E’ ciò che ci racconta, a metà strada tra commedia e melò, L’amore secondo Isabelle diretto da Claire Denis e splendidamente interpretato da Juliette Binoche.
Un film fatto da donne (scritto a quattro mani da Claire Denis e Christine Angot), sulle donne ma che sarebbe riduttivo considerare rivolto solo a un pubblico femminile.

Reduce da una serie di passaggi importanti in numerosi Festival come Cannes 2017 (sezione Quinzaine des Réalisateurs), 35mo Torino Film Festival, Rendez Vous nuovo cinema francese, il film ruota intorno al personaggio di Isabelle una cinquantenne divorziata e madre di una ragazza adolescente, che è alla continua ricerca di un amore.
Si sente sola, vede il tempo che passa e vorrebbe poter condividere la sua esistenza fatta di cose normali con un’anima gemella. Impresa a dir poco ardua, almeno di questi tempi e visti i soggetti che incrocia sulla sua strada.
Ma anche lei ci mette del suo, dimostrandosi ingenua e insicura nel dare troppo ascolto ai consigli, non così spassionati in realtà, di qualche pseudo amico che cerca di mettere in cattiva luce il fidanzato del momento.  

Un beau soleil interieur
(Un bel sole interiore), questo il titolo originale, è dunque quello di cui la protagonista è alla disperata ricerca; il sole caldo e avvolgente del vero amore, che scalda corpo e anima ma che sembra quasi un miraggio, sogno irrealizzabile in un mondo via via più chiuso e arido dove i sentimenti ricoprono un ruolo del tutto marginale.
“Voglio trovare l’amore, un vero amore” si lamenta a ragione Isabelle costretta a rapportarsi con un universo maschile sempre più allo sbando. La cosa più naturale del mondo diventa così un percorso ad ostacoli dove la delusione è perennemente dietro l’angolo. Di relazione in relazione Isabelle soffre, si illude, spera, dubita, desidera, piange.

Attingendo al vissuto, Claire Denis esplora con leggerezza ed ironia un universo femminile che è quello di gran parte delle donne di oggi procedendo in modo ondivago, attraverso frammenti di situazioni e momenti della vita di Isabelle.
Capelli a caschetto, stivali al ginocchio, minigonna, un po’ in carne ma con un’aurea di sensualità che la rende attraente la protagonista è una donna che vede aprirsi sempre più sotto i piedi il divario tra quello che cerca negli uomini e quello che riesce a trovare e che, visti i soggetti che frequenta, non può che deluderla sempre di più.

Così passiamo in rassegna una serie di personaggi tragicomici come il ricco banchiere che la copre di attenzioni ma che non lascerà mai sua moglie, o l’attore dall’ego ipertrofico e un po’ paranoico. Per non parlare poi del suo ex con cui il ritorno di fiamma si rivela un fuoco di paglia. Isabelle incontra tanti uomini, per lei hanno tutti qualcosa di unico, pensa di amarli ma è davvero così?
La Denis cerca di penetrare con maestria e sottile ironia nelle pieghe dei sentimenti e dei pensieri, dei dubbi (tanti) e delle certezze (poche) della sua protagonista.

Finchè approda nello studio di uno pseudo veggente, finto incantatore di serpenti, che ha il volto e la corpulenza di Gerard Depardieu.
L’uomo, che a sua volta è stato appena piantato (da Valeria Bruni Tedeschi che appare in un cameo) intercetta la psicologia di Isabelle e le dice ciò che in fondo la donna vuole sentirsi dire sui suoi amanti presenti e futuri.
La parola chiave sarà open: Isabelle dovrà cioè “restare aperta per individuare la strada maestra della sua vita e trovare un bel sole interiore” forse ammiccando anche a sé stesso, in uno straordinario faccia a faccia finale che vale tutto il film.

Nelle sale dal 19 aprile distribuito da Cinema di Valerio De Paolis





 




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