Finding your feet è un’espressione inglese che significa ritrovare sé stessi ed è anche il titolo originale di una deliziosa commedia in salsa agrodolce, film di apertura del 35mo Torino Film Fest, diretta da Richard Loncraine che in Italia esce come Ricomincio da noi. Due titoli, due concetti che colgono comunque il senso di questa curiosa pellicola che ci dice come la vita non smetta mai di sorprenderci ed è pertanto possibile e giusto darsi una seconda opportunità. Magari facendosi aiutare, come in questo caso, dal potere liberatorio della danza.
Ed è proprio quello che succede a Sandra, la protagonista, una signora borghese molto snob che scopre, all’improvviso, come suo marito Mike con cui è sposata da 35 anni la tradisce da tempo con la sua migliore amica. Sconvolta, Sandra se ne va di casa e si rifugia da sua sorella Elizabeth, detta Bif, una simpatica ed estroversa fricchettona, libera e vitale che è il suo esatto opposto. Apparentemente almeno. Tra i suoi amici, estrosi e sui generis come lei, vi è Charlie un antiquario sposato con una donna malata di Alzhaimer allo stadio terminale ridottosi a vivere su una barca per pagare le cure alla moglie.
L’impatto con questa nuova realtà, che malgrado i problemi personali, è così viva e frizzante destabilizza Sandra ancora di più; ma via via grazie alla vicinanza di sua sorella, di Charlie e del gruppetto di amici la donna riuscirà a to find her feet appunto, cioè ritrovare sé stessa, a liberarsi di schemi e regole che l’hanno incatenata per tanti anni a false convenzioni e alla paura del giudizio della gente per ricominciare a vivere pienamente. Mentre un inaspettato, nuovo amore inizia a fare capolino Sandra, seguendo i saggi consigli di Bif, capisce che non deve farselo scappare…
Tra un pianto e una risata, tra un passo di valzer e uno di salsa, camioncini sgangherati e case galleggianti dove fare festa, spinelli a scopo terapeutico, incontri romantici in salsa natalizia, battute salaci del tipo “Un conto è aver paura di morire, un conto di vivere” come le rimprovera la sorella, amori tardivi e salti di fede (quello che farà Sandra non solo in senso metaforico nell’ultima sequenza lanciandosi sulla barca di Charlie alla volta di nuovi lidi) c’è tutto un intreccio di vite pulsanti in questo gruppo di persone attempate la cui vivacità è davvero contagiosa. Un omaggio all’amicizia, all’ottimismo ma anche la riscoperta di un amore e una complicità tra sorelle che tocca il cuore.
L’idea vincente che sorregge il film trae ispirazione dal grande palcoscenico della vita reale e diventa una sceneggiatura solida, piena di spunti interessanti e sfumature, equilibrata nell’alternare momenti divertenti al dramma. Ma, al contempo, anche il cast è di grande spessore; il regista Loncraine si rivela particolarmente abile nel riunire tre attori strepitosi e li fa danzare, non solo in senso figurato, in un gioco di rimandi tra loro davvero superlativo. Sandra e Bif sono interpretate, rispettivamente, dalle fantastiche Imelda Staunton (candidata all’Oscar per Il segreto di Vera Drake) e Celia Imrie (Marigold Hotel, Bridget Jone’s baby) mentre un magnifico Timothy Spall, premio Oscar per Turner, è Charlie.
Raccontato con grazia e leggerezza, pur non mancando momenti drammatici come la malattia di Bif e ciò che ne consegue il film, supportato anche da una bella colonna sonora, ci regala alcuni momenti memorabili come la trascinante esibizione di danza a Piccadilly Circus (oltre agli attori nel cast figurano 15 ex ballerini professionisti), quella casalinga della Staunton che accenna passi di salsa mentre passa l’aspirapolvere e lo spettacolo in grande stile sul palco di un teatro di Roma.
Nelle sale dal 8 marzo 2018 distribuito da Cinema di Valerio De Paolis
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