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domenica 25 febbraio 2018
di Claudio Fontanini
Red sparrow
Jennifer Lawrence manipola e seduce nel ruolo più erotico della sua carriera
Tempo di spie seducenti. Dopo l’esplosiva Charlize Theron di Atomica bionda dello scorso anno ecco la Jennifer Lawrence di questo Red Sparrow diretto dal viennese Francis Lawrence (è il regista di tutti gli Hunger Games) e ispirato a Nome in codice:Diva, il best seller dell’ex agente Cia e autore di thriller, Jason Matthews.
 
Figlia devota (la madre è malata e ha bisogno di cure), prima ballerina al Bolshoi (carriera interrotta per un incidente sul palco) e agente programmata dall’intelligence sovietica, Dominika Egorova è una campionessa d’inganni addestrata per sedurre, manipolare e annientare. Ogni essere umano è un mosaico di desideri: siate il tassello mancante e vi dirà tutto le dice al corso del programma segreto ideato da Krusciov, la direttrice Charlotte Rampling, ed eccola, maestra del travestimento, sulle tracce di un agente Cia (Joel Edgerton) con l’intento di scovare una talpa che tradisce il governo sovietico.  

Risorsa per lo stato con le mani sporche di sangue, la supersexy Dominika, instradata sulla nuova via da uno zio potente e interessato (Matthias Schoenaerts) sfuggirà a torture, intrighi internazionali ed attentati finendo persino per trovare l’amore. Tra Budapest, Vienna e Londra si consuma in 2h10’ la rivincita sociale e morale di una donna disposta a tutto pur di essere speciale. 

Peccato che il ritmo del film sia lento (l’azione è confinata all’inizio e nel finale), la credibilità non sempre contemplata (nei pani del generale russo c’è Jeremy Irons…) e i colpi di scena telefonati e così Red Sparrow, storia vecchio stile ambientata nell’epoca post Guerra Fredda, si lascerà ricordare, più che per la trama, per la prova coraggiosa e generosa di Jennifer Lawrence
I suoi ammiratori andranno in estasi vedendola, più nuda che vestita, alle prese con un addestramento militare dove il corpo (Appartiene allo stato le intima la Rampling facendola spogliare davanti agli altri agenti reclute) è la vera arma nella lotta per il potere. 

Capelli biondi, muscolosa e sguardo di ghiaccio, l’attrice statunitense  si cimenta con successo nel ruolo più erotico della sua carriera in questa spy story più psicologica che d’azione e alla quale mancano l’arguzia e la complessità narrativa di John le Carré, l’autore modello per questo genere di film. Alla fine verrebbe voglia di vedere un duello di spie Theron-Lawrence

Nelle sale dal 1 marzo distribuito da 20th Century Fox 

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http://www.20thfox.it

 
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