Il nuovo film di Louis Nero - già autore di “Rasputin” e “Il Mistero di Dante” -, The Broken Key (La chiave spezzata) è sicuramente il più ambizioso, non solo nella realizzazione e nel cast internazionale, ma anche nella narrazione e nel linguaggio cinematografici perché stavolta tenta la strada del mix di generi e film d’autore. Il risultato è un film da una parte suggestivo (soprattutto visivamente) e di ottima confezione tecnica, dall’altra un’opera che non trova il giusto equilibrio formale.
Nell’ipotetico futuro dell’anno 2033, la libertà dell’essere umano è in grave pericolo. Il mondo è controllato dalla “Grande Z”: la Zimurgh Corporation. La “Legge Schuster” sull’eco-sostenibilità dei supporti regna sovrana. La carta è un bene raro. Stampare è reato. Sullo sfondo di questa realistica visione del domani, il ricercatore inglese Arthur J. Adams (Andrea Coco) viene spinto all’avventura dal padre putativo, il professor Moonlight (Rutger Hauer). La ricerca del frammento mancante di un antico papiro, protetto dalla misteriosa confraternita dei seguaci di Horus, viene ostacolata da indecifrabili omicidi legati ai sette peccati capitali.
A questo punto, Arthur dovrà addentrarsi nei meandri di un’impenetrabile e misteriosa metropoli del futuro, specchio della sua anima, per ritrovare il pezzo mancante e salvare l’umanità intera. “Sono un ricercatore sul mondo legato al mito – dice Louis Nero, anche produttore e sceneggiatore –, è un qualcosa a cui non serve l’intrattenimento, ma piuttosto perché il pubblico si faccia delle domande sull’uomo e sull’arte e, nel caso voglia approfondire, gli basta leggere i titoli di coda. Il film è frutto di tutte le mie letture e delle mie ricerche, può sembrare ostico, ma l’osticità spesso diventa arte. Altrimenti se hai capito tutto alla prima lettura (visione) perché rivederla”.
Questo è vero, ma comunque resta un’opera nell’insieme complessa e complicata, e se qualche enigma non viene svelato, il gioco dei rimandi e delle citazioni risulta di difficile lettura anche per gli appassionati esoterismo. Resta il fascino delle immagini e delle star internazionali. “Ognuno di noi custodisce una chiave spezzata – precisa l’autore -. Ognuno di noi è chiamato, in vita, a ricomporla. Arthur lo scoprirà man mano che si addentrerà nel mistero, risolvendo gli omicidi rituali in cui si imbatte, e mettendo insieme i pezzi di una mappa disegnata secoli prima da Bosch, per ritrovare la chiave perduta: il nuovo Graal”.
Tanti ruoli cameo in un cast che, oltre Rutger Hauer comprende il fedele amico (da 15 anni) Franco Nero nel ruolo di Hiran Abif (padre del protagonista); Christopher Lambert (Conte Francis Rosebud), Geraldine Chaplin (donna della torre), Michael Madsen (Tully De Marco), William Baldwin (frate Hugo), Maria de Medeiros (Althea), Kabir Bedi (Fahrid Al Kamar), Marc Fiorini (Nicolas Machiavelli), Ariadna Romero nel ruolo di Nora Segni. E inoltre la protagonista femminile Diana Dell’Erba (Sara Eve), Marco Deambrogio (James Mind), Chiara Iezzi Cohen (Esther Star), Walter Lippa (Taron Iron), Alex Belli (Snake), Yoon C. Joyce (commesso), Pia Engleberth (Sandra Tule), Diego Casale (Frank Maro) e tanti altri.
Hanno collaborato alla sceneggiatura Giancarlo Guerreri e As Chianese. Musiche (assordanti) di Lamberto Curtoni, firmano la fotografia lo stesso regista e Davide Borsa, le scenografie Vincenzo Fiorito, i costumi Agostino Porchietto, il trucco Vanessa Ferrauto, il parrucco Marco Todaro, mentre Pierfilippo Siena è il supervisore degli effetti speciali. Nelle sale italiane dal 16 novembre distribuito da L’AltroFilm |