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mercoledì 22 febbraio 2017
di José de Arcangelo
Crazy for football
Impegno civile e sociale per questo docufilm su una squadra italiana di calcetto mondiale ’pazzesca’
Doppia rivelazione in Crazy for Football - The Craziest World Cup di Volfango De Biase, perché non si tratta del solito documentario sul calcio né sui malati mentali realizzato dal regista delle commedie Un Natale stupefacente e Natale col boss con Lillo & Greg. Qui si tratta della commedia della vita di un gruppo di pazienti che, arrivati dai dipartimenti di salute mentale di tutta Italia, di uno psichiatra, Santo Rullo, del direttore sportivo, ex giocatore di serie A di calcio a 5, Enrico Zanchini, come allenatore, e un campione del mondo di pugilato, Vincenzo Cantatore, riunitisi per prepararli ad affrontare il campionato del mondo e preparatore atletico, da cui usciranno vincitori della medaglia di bronzo.

Un documentario con cui l’autore ritorna al suo primo amore, fondendo impegno civile e sociale, gusto del racconto e commedia esistenziale, non solo facendoci conoscere una realtà vicina a noi ma che di solito non vediamo o non vogliamo vedere, spingendoci riflettere e riuscendo a commuoverci, senza retorica né pietismo di sorta.
Un progetto portato a termine dal dottor Santo Rullo, Presidente dell’Associazione Italiana di Psichiatria Sociale, che con molti suoi colleghi ha cercato di portare avanti la lotta iniziata da Basaglia: quella per il reinserimento sociale dei pazienti.
E il calcio – lo sport più seguito e praticato nel nostro paese – si è rivelato uno strumento efficacissimo.

“L’incontro sul campo di gioco – afferma Rullogarantisce un riavvicinamento tra il paziente e il suo quartiere abbattendo le differenze tra ‘sani’ e ‘malati’. E, al contempo, il campo di calcio diventa il luogo in cui il paziente compie il primo passo nel ricominciare a vivere con gli altri. Persone che in qualche modo hanno smesso di rispettare le regole fuori dal campo, riescono però con facilità a seguire ed accettare le regole del calcio, e questo apre spesso la strada a un completo recupero sociale”.
E De Biasi, dichiara: “Ho deciso di girare questo secondo documentario sui pazienti psichiatrici perché il primo (“Matti per il calcio”, 2006 ndr.) mi aveva dato tantissimo e aveva conribuito molto alla diffusione del messaggio anti stigma e alla moltiplicazioni delle squadre di calcio sul territorio come forma di terapia."

"Penso che dare il proprio contributo ad aiutare chi in un dato momento della sua vita può essere in difficoltà faccia parte dei doveri morali di chi fa il nostro mestiere. Anche il racconto di una dozzina di pazienti calciatori che si ritrova a formare la prima nazionale italiana di pazienti psichiatrici e vola in Giappone per giocare il primo mondiale di categoria, può permettere di aprire una breccia nel muro di gomma della disinformazione e dello stigma. Perché loro come noi sono accomunati dalla folle passione per l’avventura sportiva e per il calcio nella fattispecie, loro come noi vogliono andare e giocarsi la loro partita in campo, come poi nella vita”.

Ora tocca alle istituzioni sostenere e aiutare medici e pazienti, allenatori e volontari, visto che il prossimo mondiale, nel 2018, si terrà a Roma e la ‘nostra’ squadra si sta preparando però ovviamente ci vogliono i mezzi e i luoghi per allenarsi e soprattutto per ospitare le squadre straniere.
Crazy for Fooball coinvolge lo spettatore – persino chi non è un appassionato di calcio – perché trasmette emozioni e sentimenti, entusiasmo e impegno, divertimento e informazione. Tutto ciò che sta dietro alla realizzazione di un sogno, anche perché la squadra si è dovuta formare e allenare in pochissimo tempo.

Una storia che vuole essere raccontata – conclude il regista – col carattere leggero e buffo delle storie di sport e commedia. Perché non è affatto detto che per fare sociale si debba mettere in mostra unicamente il tragico e rimestare nel senso di colpa collettivo”.
I giocatori della Nazionale di calcio a 5: Antonio Barba, Stefano Bono, Ruben Carini, Ruggero Della Spina, Antonio Di Giovanni, Alessandro Faraoni, Osamuyimen Imarhiagbe, Christian Maoddi, Enrico Manzini, Sergio Medda, Livio Romano, Luis Alberto Sabbatini e Silvio Tolu.
 Il film – presentato alla Festa del Cinema di Roma e in anteprima nazionale il 20 febbraio - è stato prodotto da Mauro Luchetti e Luciano Stella per SkyDancers con Rai Cinema, in collaborazione con Istituto Luce - Cinecittà

Nelle sale italiane, dopo l’anteprima del 20, dal 23 febbraio distribuito da Istituto Luce – Cinecittà in 45 copie nel circuito Unici (Unione Cinema)


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