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lunedì 4 gennaio 2016
di Claudio Fontanini
I sei personaggi di Lavia. La vita così com’è
Debutta domani al teatro Eliseo il capolavoro di Luigi Pirandello, diretto da Gabriele Lavia
Un  teatro rinnovato e funzionale che sposa al meglio tradizione e modernità, un testo miliare della drammaturgia italiana e un teatrante di razza che porta in scena i fondamenti stessi dell’essenza scenica. Debutta il 5 gennaio all’Eliseo (repliche fino al 24 gennaio) Sei personaggi in cerca d’autore, il capolavoro di Luigi Pirandello interpretato e diretto da Gabriele Lavia che si misura col testo “probabilmente più importante di tutti i tempi: quello sulla contraddizione e la discordanza tra l’attore e il personaggio e l’impossibilità a fare dei due una sola unità”.

Scritta da Pirandello in tre giorni e rappresentata per la prima volta nel 1921 al Teatro Valle tra lo sconcerto generale (alla fine del terzo atto il pubblico in platea urlò il suo dissenso al grido di Manicomio!Manicomio! e l’autore si allontanò dallo stabile tra insulti e lanci di monetine), revisionata e completata da una storica prefazione nel 1925, la beffarda commedia (“Una specie di ‘incubo’ non troppo serio” la definisce Lavia nelle note di regia) racconta di sei personaggi di un dramma da fare che fanno irruzione dal fondo di una platea teatrale durante le prove di una rappresentazione di un gruppo di attori.
Emblemi della società e di quella che Pirandello chiamava ‘la grande pupazzata della vita’ sono in cerca d’autore, di uno qualunque, capace di immobilizzarli nell’eternità e nel Mito.

Personaggi umili e lontani da quel teatro di drammi borghesi fino ad allora rappresentato e capaci portare in dono la sofferenza di stare al mondo. Un testo filosofico e complesso che mette in scena la società italiana e la condanna dell’Uomo alla finzione e che Lavia, qui nei panni del Padre (in quelli della Figliastra c’è invece Lucia, la figlia avuta da Monica Guerritore) apre e chiude con una provocatoria didascalia e che paragona alle grandi opere immortali. “Sei personaggi in cerca d’autore è unica nella concezione, nella struttura e nell’argomento” scrive nelle note di regia “Sofocle, con l’Edipo Re, nel V secolo a.C. definisce il Teatro occidentale. Pirandello e i suoi Sei personaggi, nel 1921, sono responsabili del suo smontaggio definitivo: la trama e la narrazione improvvisamente non sono più l’oggetto principale del testo: i colpi di scena, i canonici nodi drammatici sono posti in secondo piano, messi da parte – sappiamo già qual è il destino di ognuno dei Sei personaggi fin dalle prime battute".

"L’intreccio è così ridotto al minimo e, con esso, sono dimenticate quasi tutte le strategie di scrittura che per secoli gli autori hanno impiegato per comporre un dramma. L’idea stessa di rappresentazione è messa in crisi con l’irruzione di sei spettri vestiti a lutto in un teatro dove rappresentare significa mettere in scena il reale (il fatto) e non la verità. Per restituire lo scandalo di questa entrata improvvisa e sconvolgente bisogna pensare e realizzare la differenza tra i personaggi e gli attori. Una guerra di mondi e di linguaggio – l’italiano perfetto e impostato degli attori, l’italiano brutale, quasi dialettale, e selvaggio dei personaggi. I Sei sono un nucleo familiare, siciliano, carnale e impregnato nella sua essenza di una fisicità che il mondo della rappresentazione non conosce: chi è chiamato a rappresentare è un fantoccio, responsabile e custode della finzione, sacerdote inconsapevole della religione della realtà con tutti i suoi riti fatti di convenzioni e di scelte per il pubblico”.

Con Gabriele e Lucia Lavia in scena altri 19 attori (Federica Di Martino è la Madre, Andrea Macaluso il Figlio, Silvia Biancalana il Giovinetto, Letizia Arnò la Bambina, Marta Pizzigallo Madame Pace mentre gli altri attori della Compagnia teatrale sono Michele DemariaGiulia Gallone, Mario Pietramala, Giovanna Guida, Malvina Ruggiano, Luca Mascolo, Daniele Biagini, Maria Laura Caselli, Anna Scola, Carlo Sciaccaluga, Alessandro Baldinotti, Massimiliano Aceti, Matteo Ramundo e Alessio Sardelli). Scene di Alessandro Camera, costumi di Andrea Viotti e musiche di Giordano Corapi. Produzione della Fondazione teatro della Toscana.

Orario: martedì, giovedì e venerdì alle ore 20, sabato ore 16 e 20, mercoledì e domenica ore 16
Prezzi da 12 a 34 Euro
Info 06.83510216


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Foto di Tommaso Le Pera e dal Web

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