Riecco Ethan Hunt, alter ego dell’infaticabile protagonista-produttore della saga Mission: Impossible, un sempre sorprendente Tom Cruise, alla sua quarta missione, Rogue Nation, sempre ispirata ai personaggi creati da Bruce Geller, in un film sceneggiato e diretto con sicuro mestiere da Christopher McQuarrie.
Uno spettacolare gioco che funziona ancora grazie ad un’ottima costruzione, un’accuratissima resa tecnica – ormai niente è impossibile per gli effetti speciali digitali – e una buona dose di ironia che, ultimamente ha invaso la saga e tutto il cinema di azione sdrammatizzando situazioni e personaggi che, altrimenti, risulterebbero poco credibili o addirittura noiosi, anche perché non si può certo pretendere un profondo disegno psicologico di tutti personaggi.

L’inarrestabile agente Hunt però dovrà affrontare la più terribile delle minacce, il famigerato Sindacato, un’organizzazione criminale internazionale che ha come obiettivo la distruzione dell’IMF, ovvero proprio la loro squadra.
Ma, da Vienna a Casablanca, sia a bordo di un aereo militare o in fondo agli abissi, Hunt si sposta in continuazione sempre sul filo del rasoio e dovrà contrastare il più grande pericolo di tutta la sua carriera di agente segreto, e sempre più senza l’appoggio della propria agenzia – infatti il gruppo, ufficialmente, è stato sciolto -, ma non dei suoi cari e fedeli colleghi/amici di ieri e di oggi.

Sono proprio loro nelle due ultime avventure mozzafiato ad aumentare la dose di ironia e divertimento fra un inseguimento in moto o a bordo – si fa per dire – di un aereo in partenza, sull’asfalto o immerso nelle acqua profonde, dell’ormai più grande rivale di James Bond. Titoli di testa citazione-omaggio all’originale televisivo (anni ’60-‘70), montaggio flash di spezzoni di tutto il film, ovviamente, in versione digitalmente aggiornata e corretta.
Quindi, due ore abbondanti (131’) e piacevoli per chi ama il grande spettacolo in sala con tanta azione frenetica e realistica ma ai confini della fantasia, dove i ‘nostri’ devono sempre e comunque salvare il mondo con ogni mezzo.

Tutto funziona anche grazie agli attori che assecondano l’amato divo: dall’impagabile Simon Pegg (Benji Dun) al bravo e simpatico Jeremy Renner (William Brandt), il veterano Ving Rhamer (Luther Stickell), ma anche la rivelazione di questo quarto capitolo, l’attrice svedese Rebecca Ferguson nel ruolo della dark lady dello spionaggio internazionale Ilsa Faust, tanto affascinante quanto ambigua. Ma anche Alec Baldwin che interpreta un dubbio personaggio come Alan Hunley, accanto ad altri caratteristi: Zhang Jingchu (Lauren), Sean Harris (Solomon Lane), Tom Hollander (primo ministro), Jens Hultén (Janik Vinter) e Jorge Leon Martinez (agente Cia).

Nelle sale italiane dal 19 agosto distribuito da Universal Pictures International Italia