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sabato 24 gennaio 2015
di José de Arcangelo
Miniscule
La valle delle formiche perdute, di Thomas Szabo e Hèléne Giraud, conquista anche il grande schermo
Un fantastico lungometraggio d’animazione per grandi e piccini,  proposto dalla Francia all’Oscar 2015 e poi non entrato nella cinquina (ma lo meritava), perché fonde tradizione e nuove tecnologie in modo geniale, soprattutto per lo spettatore.
Minuscule – La Valle delle Formiche Perdute di Thomas Szabo ed Hélène Giraud, all’origine è stato un cortometraggio, prodotto da Futurikon per il cinema e la tivù, poi è diventato una serie tv trasmessa in più di cento paesi, con oltre 650mila dvd venduti solo in Francia. Dopo un lungo processo creativo, gli autori hanno deciso di fare un lungometraggio di 89’, un cartone a metà strada tra l’epico e l’avventuroso pieno zeppo di citazioni (dal Signore degli anelli a Guerre stellari, da Buster Keaton a Charlie Chaplin, per non parlare dell’omaggio al cult Psycho di Alfred Hitchcock) e di gustose trovate.

Ora il film, dopo aver conquistato più di 40 paesi arriva da noi.
In una piccola radura pacifica, gli avanzi di un pic-nic abbandonati in fretta e furia da una giovane coppia – lei incinta ha le doglie -, scatenano una vera e propria guerra tra due tribù di formiche per una scatola di zollette di zucchero, di cui è testimone una giovane e inesperta coccinella.
La simpatica e sfortunata coccinella farà amicizia con il capo delle formiche nere e, aiutandola a salvare il formicaio dall’assalto delle formiche rosse, verrà coinvolta nella battaglia contro il temibile Butor.
Il tutto raccontato senza dialoghi (gli insetti, come nella realtà, emettono suoni, anzi versi) anche perché sarebbero stati superflui, visto che i ‘protagonisti’ non sono antropomorfi come di consueto, su sfondi ripresi dal vero (dall’alta Provenza alla Riviera), infatti le immagini sono state realizzate utilizzando sia le foto che il materiale creato al computer, cioè i personaggi vengono animati con la computer grafica, mentre il set designer, lo scultore e l’arredatore utilizzano la computer grafica per realizzare gli oggetti da immettere sullo sfondo.

Quindi, una sorta di docu-fiction sugli insetti, divertente e coinvolgente sia per gli adulti sia per i ragazzi, e si possono ammirare anche i paesaggi del massiccio dell’Ecrins e del Parco Nazionale di Mercantour. La colonna sonora originale è di Hervé Lavandier ed è stata registrata negli storici Air Studios di Londra, con un’orchestra di 60 musicisti, diretta da Sir Alistair King (da Shrek a Harry Potter passando per Galline in fuga).
Tra le autocitazioni più godibile, quella dello ‘stormo’ di mosche che deride la malcapitata coccinella che, al suo primo volo, ha un incidente ed è costretta a vagabondare senza famiglia né esperienza di vita. Già perché ovviamente ci sono tutti i ‘minuscoli’ abitanti di campagna e foresta, dal più bello e abile al più brutto e simpatico.

Nelle sale dal 22 gennaio distribuito da Academy Two

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http://www.academytwo.it

 
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