Come raccontare il (nostro) Paese oggi? Colpito dalla crisi, non solo economica, segnato da un futuro incerto, come quello di milioni di giovani, dove la solidarietà sembra scomparsa e la cosiddetta ‘guerra fra poveri’ ormai si sta facendo breccia in gran parte della popolazione. Ci prova il giovane regista Nicola Campiotti con un film in bilico tra documentario e fiction, con personaggi e situazioni fotografate dal vero e una storia inventata ma ‘reale’, in Sarà un Paese. Sulle tracce dell’eroe fenicio Cadmo, cui il mito attribuisce l’introduzione in Grecia dell’alfabeto, Nicola (lo stesso autore), trentenne incerto sul futuro, e il fratellino Elia (Elia Saman), dieci anni, intraprendono un viaggio in Italia alla ricerca di un nuovo linguaggio, per ridare alle cose il loro giusto nome e restituire un senso alle parole.
In questo peregrinare, fatto di volti e luoghi, realtà dolorose e memorie storiche, la strada diventa percorso di formazione e insieme di esplorazione immaginaria. E, in questo confine tra documentario e finzione, racconta le speranze del Paese che sarà. Un film dedicato ai giovani e ai giovanissimi, ma anche agli adulti invitandoli alla riflessione attraverso un viaggio reale – protagonisti e troupe si sono veramente mossi lungo la Penisola – nell’Italia d’oggi, affrontando tanti temi: dall’inquinamento all’incontro tra culture e tradizioni religiose diverse (chi meglio dei bambini per scoprirle); dalla disoccupazione e il precariato ai beni comuni; dalla tutela e rispetto del paesaggio alla Costituzione e l’Europa.
“Un viaggio libero e spontaneo – scrive l’autore nelle note di regia – da fare con un bambino, per iniziare ad affrontare e raccogliere una manciata di temi che fossero una sorta di breviario, un compendio delle cose a mio avviso imprescindibili per divenire un Paese civile: il diritto al lavoro (possibilmente non precario e non rischioso per la propria vita), l’amore per la terra, il paesaggio e l’ambiente che ci ospita, il senso del limite, il valore del coraggio e il rispetto delle regole, l’apertura alla conoscenza e l’incontro di culture e credenze diverse, la Costituzione della Repubblica, gli esempi di Buon Governo…”
E se, apparentemente, gli argomenti trattati possono sembrare troppi e per forza di cose non approfonditi a sufficienza, Campiotti conferma: “Ci sono moltissimi documentari monografici molto utili per approfondire le singole tematiche che qui accarezziamo soltanto. Il mio intento era proprio questo: fare un volo d’uccello sull’Italia d’oggi, un’esplorazione perlustrativa, una proposta parziale, imperfetta, che sia abbrivio per i bambini e i ragazzi per un cammino da proseguire oltre il film, ciascuno con la sua anima e le proprie gambe”. Infatti, è una sorta di radiografia del Paese che offre allo spettatore la possibilità di vedere realtà e problemi attraverso lo sguardo curioso e ancora puro di un bambino.
Non a caso l’Unicef Italia l’ha scelto per celebrare la Giornata dedicata al 25° Anniversario della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989. E per la prima romana del film è prevista una serata evento in collaborazione proprio con l’Unicef al Cinema Barberini. Inoltre, il film è riconosciuto di Interesse culturale nazionale dal MiBAC – Direzione Generale per il Cinema ed è stato inserito da “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” nel concorso ‘Regoliamoci!’, giunto alla nona edizione e realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e nel percorso ‘Radici del Futuro’, ideato per gli studenti dagli 8 ai 13 anni. Infine, Sarà un Paese è nelle proposte di AgiScuola per l’anno 2014-2015 e presentato in anteprima al Giffoni Film Festival 2014.
Nelle sale dal 20 novembre presentato da Distribuzione Indipendente |